domenica 28 ottobre 2012

ANALFABETISMO DIGITALE


Molto interessante e completo questo articolo sul digital divide culturale, cosa si potrebbe fare a scuola per parlare di questa nuova forma di analfabetismo? sembra fortemente radicato nella cultura italiana, come mai?

Molti insegnanti consigliano volumetti cartacei per esercitarsi sulle prove invalsi.
Ma come e' possibile che le prove INVALSI nelle scuole NON SIANO ONLINE !! 

Abbattere l'analfabetismo digitale si deve fare, andando online e collegandosi ora.

Azzerare il digital divide



Banda larga e fibra ottica, “l’alta velocità” che manca all’Italia - Il Fatto Quotidiano:

“I costi del non fare” di Andrea Gilardoni della Bocconi di Milano, secondo cui la fibra ottica vale ogni anno fino al 2030 il 3% del PIL. Eppure per l’Italia rischia di essere un’occasione persa. Analfabetismo digitale e scarsa conoscenza delle potenzialità di Internet, da parte di aziende e utenti privati, generano il circolo vizioso per cui la banda ultralarga in Italia non decolla.


La PA deve digitalizzarsi completamente


La prima a dovere sollecitare la domanda di banda (e velocità) dovrebbe essere “la pubblica amministrazione, ancora troppo legata al cartaceo. E dove, in molti casi, il servizio digitale offerto ai cittadini sembra un lusso, non un investimento”. Nel settore industriale la sensibilità è “a macchia di leopardo, dove le aziende che operano a livello internazionale, sollecitano la necessità di banda, a differenza di chi magari opera esclusivamente in Italia e ha il cliente sotto casa. Ma ci sono zone industriali in aree poco densamente popolate in cui il digital divide è il primo problema”.


Meglio investire nella banda larga e fibra ottica che nella TAV


Se il Tav Torino-Lione costa all'Italia tra i 15 e e i 20 miliardi di euro, secondo il Ministero dello Sviluppo ne servono altrettanti (15) per collegare il "100% dei cittadini a 30 Mbps". 
Parlando di cifre, “portare realmente la fibra ottica a tutti gli italiani, anche nel più sperduto paesino presenta dei costi proibitivi, costa intorno ai 20 miliardi di euro. Attraverso l’utilizzo di diverse soluzioni tecnologiche e ponendosi l’obiettivo di superamento dei 30 mbps si può effettivamente pensare di raggiungere la meta con meno di 10 miliardi”. Già nell’arco di due-tre anni, però, “si possono ottenere ottimi risultati”, a differenza del Tav visto che, secondo un documento dell’Agenzia Nazionale per l’Ambiente francesela “svolta importante” del progetto ci sarà “a partire dal 2030-2035″.

A parte il ritardo istituzionale, secondo i dati diffusi ad aprile dalla Commissaria europea per l’Agenda digitale, Neelie Kroes, nel nostro paese l’alfabetizzazione digitale è molto arretrata. 
Oltre il 41% degli italiani, infatti, non è mai entrato in rete, il doppio o il triplo rispetto a Francia (24%), Germania (17%) e Regno Unito (10%).

Infratel, società del ministero dello Sviluppo che si occupa di portare i cavi e la connessione in aree dove il mercato non interviene per mancanza di redditività, spiega che al 30 giugno 2012 la diffusione della rete a banda larga (30Mbps, non fibra ottica) in Italia ha raggiunto il 95,2% complessivo della popolazione di cui circa il 3% utilizza connessione via smartphone (3G). 
Rimane escluso ‘solo’ il 4,8%, senza copertura o servito da tecnologia di bassa capacità come adsl fino a 640 kbs, ovvero “banda stretta”. Interviene per questo 4,8% la connessione via satellite.


il 36,2% della popolazione avrebbe la possibilità di connettersi, ma preferisce non farlo.

PREFERISCE NON FARLO

Abbattere l'analfabetismo digitale si deve fare, andando online e collegandosi ora.

Azzerare il digital divide



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