domenica 21 ottobre 2012

Azzerare il digital divide

Il digital divide italiano e' un fenomeno grave, prevalentemente culturale, dovuto a una carenza diffusa di competenze digitali. La tecnologia oggi disponibile non viene utilizzata per incrementare l'efficienza, eliminando perdite di tempo e farraginosità nella vita di tutti i giorni e nei processi lavorativi. Questo digital divide è un fatto molto grave se si considera che oggi l'Italia ha bisogno di combattere la crisi economica e finanziaria sfruttando al meglio le tecnologie digitali in modo da fare un balzo in avanti nella produttività.

Esistono ancora zone geografiche dove la rete ADSL fissa o la rete cellulare HSDPA 3G non arriva ma la copertura satellitare garantisce a tutti un accesso a internet. Tim Berners Lee, che ha ideato il world wide web, per ribadire il diritto universale di accesso a internet come bene comune dell'umanità ha paragonato internet all'acqua. Nel concreto, accedere a internet è facile, ma le persone non lo fanno.

Questo digital divide è volontario: molte persone non si rendono neppure conto di quanto sia facile disporre di internet e degli immensi mezzi di comunicazione e di interazione umana che internet rende disponibili. Manca la competenza e vi sono tanti pregiudizi, che rendono l'Italia un paese estremamente arretrato, senza che nel tempo degli ultimi dieci anni vi sia stata una evoluzione, nonostante l'enorme disponibilità di tecnologie a prezzi accessibili, per mancanza diffusa di competenze digitali, che si possono acquisire soltanto facendo uso di internet.

Allora la soluzione deve essere pragmatica, cosa fare per entrare in internet e cominciare concretamente un percorso di crescita culturale. Imparare facendo è fondamentale per internet.

L'agenda digitale italiana sarà il primo motore di sviluppo, portando al cittadino in rete una serie di servizi indispensabili che porteranno al risparmio di tempo (ore di lavoro oggi perso nelle code e nelle procedure burocratiche farraginose) snellendo i processi della pubblica amministrazione.

La scuola digitale sarà uno di questi pilastri e probabilmente quello più importante per diffondere la cultura. Prima di tutto internet deve essere presente nella scuola, in modo che si allarghi la competenza digitale a tutta la popolazione, contando sulla comunicazione personale tra studenti e docenti, ma soprattutto affinché siano i giovani a portare le competenze all'interno delle famiglie, occupandosi della inclusione della popolazione anziana o particolarmente refrattaria all'innovazione. Dalle prime esperienze di scuola digitale, nella quale ciascuno studente ha un tablet o netbook, la relazione tra studenti e docenti si inverte: sono gli studenti che, partendo da una ricerca imposta dal docente relativamente alla tematica di studio, devono lavorare alla stesura di documenti digitali discutendo tra loro, imparando a suddividersi il lavoro di gruppo, confrontandosi nella ricerca e verifica delle fonti e imparando a disputare quale sia la migliore forma di comunicazione di quanto si deve apprendere. I docenti diventano gli organizzatori di questo processo e non devono neppure interrogare perché osservando gli studenti nello svolgimento del lavoro di gruppo potranno avere a disposizione un banco di valutazione più oggettivo e completo della loro capacità di fare.

Nel resto della popolazione sarà l'anagrafe digitale nazionale a portare il certificato digitale di cittadinanza e di inclusione, facendo in modo che tutti i servizi siano a portata di un click su una app. Risultano anche determinanti i pagamenti elettronici, biglietti senza carta sui bus, tasse e contributi, ogni forma di diritti pubblici che oggi vanno pagati al tabaccaio, che offriranno la comodità di pagamento ai cittadini e la completa trasparenza sui movimenti dei soldi.

Il governo e la pubblica amministrazione diventano trasparenti grazie alla recente normativa "OPEN DATA" che obbliga a rendere pubblici in formato leggibile dal computer (XML) tutti i dati in possesso della pubblica amministrazione, perché essendo dati ricavati con soldi pubblici devono essere di proprietà di tutti i cittadini, fatta salva la tutela dei dati sensibili e personali dei singoli. La normativa open data consente di accedere agli atti e ai dati in forma automatica, via internet, in modo che siano possibili servizi digitali che su questi dati forniscano  alla popolazione processi automatizzati.

Nel concreto, per abbattere il digital divide dobbiamo fare un lavoro collettivo di inclusione di tutti, fornendo indicazioni concrete a chi è rimasto indietro. Per cominciare, mi pongo ora il problema di cosa dovrebbe fare concretamente una persona che volesse far parte della cittadinanza digitale.

Come prima cosa deve andare su internet. Improponibile obbligare tutti a dotarsi di un netbook, che probabilmente non ha necessità di usare, perché un computer è più complicato da usare di un telefonino o di un tablet, che possono essere sempre con noi, per telefonare e per avere sempre un costante collegamento a internet in ogni luogo, potendo accedere ai servizi che in quel momento servono.

Questo video illustra molto bene due terminali ottimali per l'inclusione internet:


Possiamo oggi (in base alla odierna disponibilità di offerta) consigliare a qualunque persona di spendere 5 euro al mese per collegarsi in internet con una scheda USIM Ricaricabile della tre inserita in un telefono o un tablet che hanno costi molto contenuti. Da "Impostazioni" scegliendo "Wireless e rete" si puo' dire al dispositivo android (telefono o tablet) di usare wifi invece della rete 3G quando siamo in una zona che offra rete wifi (ricordo che tutti gli edifici della Regione Piemonte offrono wifi libero aperto a tutti senza registrazione) ovvero evitando di spedere quel monte di traffico dati offerto dalla
Ricaricabile Tre con opzione super internet che consente di avere 3GBytes al mese con connessione continua h24 molto comoda per restare sempre in contatto via posta elettronica.
In questo modo sarà possibile ricevere e leggere e rispondere alle email esattamente come facciamo con il telefonino con gli SMS, che infatti sono stati soppiantati dalla posta elettronica mobile.
Sempre da "Impostazioni" scegliendo "Wireless e rete" possiamo far diventare il nostro terminale un punto di accesso wifi per offrire la nostra connessione internet 3G HSDPA fino a 5 altri dispositivi che si potranno collegare via wifi al nostro terminale.

Come prima scelta consiglio un terminale equivalente al Samsung Galaxy Tab2 da 7 pollici con accesso in wifi e con la scheda 3G che ho trovato in internet al prezzo di 286 euro e in offerta all'ipercoop al prezzo di 349 euro.

Volendo, con un impegno di 30 mesi a spendere 20 euro di traffico al mese, si può avere un Samsung Galaxy SII a costo zero, che include 3GB di internet al mese e 200 minuti di telefonate. La differenza, rispetto alla stessa ricaricabile con soltanto collegamento internet da 5 euro al mese, è soltanto di 15 euro in più al mese (che viene pagato sia che lo si usi o meno ogni mese) corrispondente a 200 minuti di telefonate, che sono la normale spesa telefonica per molti: passa a 3 per avere un telefonino. Ovvero, se siamo abbastanza sicuri di spendere 200 minuti al mese in telefonate, impegnandoci a spendere 450 euro nei 30 mesi oltre ai 5 euro al mese per internet che spenderemmo comunque, conviene optare per questa formula che consente di avere il terminale immediatamente a costo zero e anche se non telefonassimo mai, spendendo 20 euro al mese si diluisce il costo del terminale nei 30 mesi.

Accendendo il terminale per la prima volta, si viene invitati a fare un account di posta elettronica su google mail, comodissimo per poi accedere a tutti i servizi di google su google chrome.
Puoi sincronizzare tutti i tuoi contatti direttamente con il servizio di google, in modo che risultino sempre archiviati (casomai perdessi il terminale) e accessibili direttamente da qualsiasi altro dispositivo da cui ti puoi collegare. Lo stesso vale per la tua agenda di appuntamenti e anche i task, le attivita' che devi fare, tutto sincronizzato e disponibile da qualsiasi terminale.

https://play.google.com/store ha un elenco di libri e applicazioni che possono essere gratuite o a pagamento, in questo modo facendo diventare il nostro terminale un comodo lettore di ebook.

Per cominciare mi sento di consigliare applicazioni gratuite per la vita quotidiana, che se usate restituiscono immediatamente il valore del telefono e del collegamento internet:
- Aldico Book Reader Lettore di ebook adatta il testo allo schermo per lettura anche di notte.
- Area Clienti Tre Consente immediata visione del proprio traffico telefonico e internet.
- Bibbia Leggi, ascolti e condividi la Parola di Dio con l'App Bibbia N°1. Tutto gratis.
- Facebook Condividi foto e video, comunica e rimani in contatto con i tuoi amici.
- Foursquare aiuta te e i tuoi amici a condividere il locale dove ti trovi, con consigli e avvisi.
- GMail - la migliore applicazione al mondo di posta elettronica gratuita e senza spam.
- Google Play Libri - tutti i libri gratuiti della libreria di Google nel mondo nel tuo ebook reader.
- Google Search - qualsiasi domanda ottiene una risposta da internet. cerca e trovi.
- Google Translate - parla nella tua lingua, il traduttore ascolta e traduce e legge in tutte le lingue.
- Google+ - Chat video con 9 persone con gli hangout per cellulari, condividi con tante cerchie.
- Linkedin basta biglietti da visita, condividi il tuo curriculum e informazioni con i tuoi contatti.
- Maps - una carta e navigatore satellitare, per sapere dove sei e dove andare.
- Shazam - tutte le informazioni che vuoi sulla musica che stai ascoltando in questo momento.
- Skype - Chiamate e videochiamate gratuite per tutti. Chat di facebook e tutti i tuoi contatti.
- Sonar - Trova amici dalla mentalità simile nei dintorni.
- Twitter - La telescrivente di notizie dal mondo dei tuoi contatti.
- What'sUp La applicazione che sostituisce gli SMS per i cellulari smart.
- MusicXmatch - tutti i testi della musica che stai ascoltando.


Dimenticavo, la questione più importante: perché consiglio Android?
Per una visione strategica, di evoluzione nella direzione della cultura open source.

Oltre a garantire la piena integrazione con servizi di cloud computing Google, Android nasce come piattaforma open source per la telefonia mobile, fondata su linux, che ha dimostrato la valenza del lavoro collaborativo fondato sul principio di condivisione e collaborazione su internet.

C'è una bella parola Africana che significa "mi importa che tu esisti" UBUNTU
Ubuntu è anche la distribuzione Linux di Canonical con le caratteristiche più competitive nella applicazione sui netbook e server di uso comune, con un livello di affidabilità "enterprise".
Suona davvero provocatorio il lancio della versione definitiva di Ubuntu 12.10 "Quantal Quetzal". "Liberatevi dai tormenti di Windows 8", è lo slogan che campeggia nella home page ufficiale della distribuzione Linux ideata da Mark Shuttleworth. (Articolo di 01net)

Bella notizia: si può installare Ubuntu su un dispositivo Android per farlo diventare un computer, collegandolo a un monitor e tastiera. In every dual-core phone, there is a PC trying to get out.

Ubuntu for Android enables high-end Android handsets to run Ubuntu, the world's favourite free PC desktop operating system. So users get the Android they know on the move, but when they connect their phone to a monitor, mouse and keyboard, it becomes a PC.

Per chi vuole avere un'idea di Linux, installabile su qualunque personal computer:
http://www.ubuntu.com/tour/ la demo online. Molto snello e automatico da installare.

Ecco invece come installare ubuntu sul tablet nexus7 di Google che puo' essere dotato di tastiera USB e fare il boot come computer. Per ora non esiste ancora un sistema di dual boot e quindi Android 4.2 puo' essere usato in alternativa  Ubuntu rifacendo l'installazione. Va bene per un sistema come nexus che e' soltanto un tablet e non telefona. Sta per uscire la versione di nexus con 3G la scheda di rete per telefonare e collegarsi via HSDPA, che quindi e' anche un telefono. Per quello e' nato Android e oggi Ubuntu non gestisce le telefonate, quindi su questi modelli non consiglio di installare Ubuntu che in via sperimentale e dotato di tastiera va bene soltanto per tablet.
http://ziogeek.com/installiamo-ubuntu-su-nexus-7/

------------------------

Mauro AlovisioIeri alle ore 09:41

segnalo nell'ottica di azioni di contrasto  al  digital divide seminari gratuiti su software  libero e open data all'Informagiovani http://www.comune.torino.it/infogio/cig/incontri_informativi_231012.htm

Nessun commento: